sabato 1 ottobre 2011

Insomma: siete dei pagliacci, e si vede anche molto bene

E' un vero peccato che a pubblicare queste cose sui giornali sia uno che ha i mezzi per comprarsi intere pagine di quotidiani nazionali per poterci mettere sopra i suoi pensieri.
Il soldo ha il suo perchè: ma è utile per capire che si può fare, facendo una colletta popolare.

lunedì 12 settembre 2011

Addio Gino, cantante di successo della nostra storia musicale!



Alla veneranda età di 86 anni, qualche giorno fa ci ha lasciati anche Gino Latilla.

Gli usuali rotocalchi d'informazione hanno riportato la notizia, sottolineando che "...fece parte della P2, guidata da Licio Gelli...".
Un tipo di informazione "berlusconiana", atta più a destare sospetti di chissà quale tipo o nervosismo.
Questo tipo di informazione riflette l'assoluta provincialità in cui molta Italia ancora comodamente risiede.

Latilla fu determinante, ad esempio, per il lancio di carriera di uno dei nostri più grandi Artisti, Fred Buscaglione: Gino e Fred erano amici (con Chiosso formavano il fantomatico "Trio Pastiglia", dedito a divertirsi fra amici ma anche a scrivere canzoni). Una delle prime canzoni che scrisse Fred, se non la prima, fu cantata e regisrata su disco proprio da Gino, quella "Tschumbala Bey" che, ascoltata col senno di poi, è vero, portava con sè gran parte dell'ironia che avrebbe poi caratterizzato la vita artistica di Buscaglione.
Latilla si sposò con un'altra grande voce della musica italiana degli anni '50, Carla Boni.
Negli anni '60 fu anche presidente della RAI.

Ora, non sto dicendo che se non ci fosse stato Latilla si sarebbe dovuto inventare: ma da qui a riportare sempre, sempre che lui fu anche indagato come appartenente alla Loggia P2, è farne a pezzi il mito.

In un Paese dove un'autostrada nota come "Salerno-Reggio Calabria" non ha ancora ultimato i lavori, ed è difficile da percorrere per storie che sappiamo solo in Italia, si fa presto ad infangare i miti come Latilla.

Ma io credo di essere fatto di pasta diversa: addio, quindi, caro Gino, avrei voluto intervistarti, e se mi fossi interessato un pò di più, ce l'avrei anche fatta.


venerdì 18 febbraio 2011

Ogni essere umano ha le sue perversioni

Ognuno ha le sue perversioni.
Essendo nato nel 1971, è naturale capire che nel 1991 avevo 20 anni, e mi sono sorbito il Deejay Time non sapete quante volte (anche al lavoro).
Ma quello che trovavo più interessante era la programmazione di Radio Italia Network (di cui conservo ancora gli adesivi, che ai tempi richiesi e che mi mandarono, rigorosamente via posta "fisica").
Italia Network aveva un programma serale che si chiamava "Satellite" (pronunciato all'americana, "Sat'llait") e programmava un sacco di bella musica dance e ambient che qui, sulle radio italiane (ai tempi spopotlava il termine "network") normalmente non si ascoltava: era, idealmente, un collegamento col satellite alle radio americane.
Credo ci fosse dietro Mr. Marvin, che non ho mai conosciuto ma che reputo tuttora persona di gran gusto musicale, sempre verso l'orientamento dance/ambient.
Ebbene, stasera, che ho bevuto un pò troppo mi riascolto cose degli anni '90: non ho collezionato solo EPs del Quartetto Radar o dei King Brothers, dopotutto.
Ho ancora da parte tutti i mix a 12" che comprai a quell'epoca, influenzato dalla stazione radio che ho menzionato, Italia Network.
E, paralleleamente al mio discorso musicale attuale (che prevede hillbilly e western swing anni '40/'50, cose che amo dal decennio precedente a quello menzionato e che ho vissuto, ossia gli anni '90), ogni tanto mi piace riascoltare qualcosa.
Forse lo faccio con enfasi: ma ho sempre pensato che se uno ama la musica, confini non ce ne sono, se non quelli che delinei in maniera istintiva: ad esempio, un disco di musica italiana degli anni '70 lo troverei affascinante, ma non sarebbe il mio pane. Non lo è, in effetti.
Mi piacciono cose che divertono la gente (ho fatto lo speaker in radio negli anni '90 e tuttora, dopotutto): ecco una mia musa ispiratrice, ossia quando scoprii il suo album "Kiss My Arp" (passatomi da una mia ex che ascoltava solo musica "di confine" in ambito elettronico), me ne innamorai.
E la ricollegai al remix di "It's no good" dei Depeche Mode che aveva prodotto in quegli anni, che mi era piaciuto parecchio per via di quei "bleeps" molto kraftwerkiani (essendo io, ai tempi, grande fan dei DM e quindi collezionista di ogni cagata a loro collegata che si trovava nei negozi).
Per questo sono conosciuto ancora oggi da un'estremista islamico degli anno '50 che organizza un famoso festival a Senigallia con la parola "Jamboree" nel nome del Festival, e che ho conosciuto molto prima che diventasse la mente di questo festival (e che ritenevo quasi amico) ma che negli anni mi è scaduto causa ridotta apertura mentale. Mi prende sempre in giro perchè amo i Depeche Mode da sempre (anche se non li seguo più come prima - un uomo, o una donna, si evolve - un musicista specialmente, anche se nel mio caso guardo sempre indietro. Un mio eroe? Cozy Cole, ad esempio ).
Caz, quante parentesi. Ma la mia vita è così.
Insomma, spero siate d'accordo con me se linko questo: Andrea Parker, ragazza dj che ha prodotto, e contina a produrre, musica elettronica di un certo tipo.
Questo è un estratto da "Kiss My Arp", datato 1998:

http://www.youtube.com/watch?v=5p2peWJTgiM

lunedì 14 febbraio 2011

Febbraio 2011: Vinilmania a Milano


Domenica 13 Febbraio 2011 sono stato a Vinilmania, fiera del disco da collezione milanese che ormai, dal 1986, si tiene al Parco Esposizioni di Novegro, vicino Linate.
Ci sono andato per un preciso motivo: la presentazione ufficiale del volume "1944-1963: i complessi musicali italiani", un libro pubblicato da Maiotti Editore che percorre la storia dell'Italia musicale di quegli anni attraverso le immagini, spesso inedite, di complessi famosi, ma molti minori e oscuri. Uno studio di settore per la prima volta sul mercato.
Ospiti di questa presentazione sono stati alcuni esponenti di quel periodo, che hanno calcato palchi non solo in Italia, ma anche in molti altri Paesi: per fare qualche nome, erano presenti Riz Samaritano, Gerry Bruno dei Brutos, Ray Martino e altri, che hanno rilasciato testimonianze e aneddoti su ciò che succedeva nella loro vita musicale.
Tutto molto interessante, nonostante il palchetto per questa presentazione, che ha ospitato anche altri eventi nella stessa giornata, come ad esempio gruppi musicali dal vivo, abbia trovato posto all'ingresso di un altro padiglione dove la porta era sempre spalancata (con il freddo che potete immaginare, e che investiva gli avventori seduti sulle sedie a seguire l'evento), giacchè si doveva passare da lì per raggiungere il bar, un minuscolo chioschetto che trovava posto in un padiglione vuoto, e più riscaldato, di oltre 200 metri quadrati: ospitare gli eventi in questa zona no, eh?

Frequento Vinilmania, saltuariamente, da ormai una ventina di anni (ma per circa 6 anni di fila andai a tutte le edizioni, 3 all'anno), dai primi anni '90, e ricordo che, giustamente, veniva definita la mostra-scambio più importante del Paese in questo settore.
Oggi non lo è più: lo spazio espositivo si è ridotto a un quarto di quello che ricordavo io (ci sono stati due anni in cui gli espositori erano distribuiti in due enormi padiglioni, una gioia per i collezionisti insomma). Per giunta, il biglietto di ingresso è salito a 9 Euro, e se si vuole parcheggiare l'auto negli appositi spazi si devono pagare ulteriori 2,50 Euro.
Un avventore che affronta Vinilmania sa che per trovare l'elusivo pezzo che completa la sua collezione di dischi dovrà pagare molto per averlo: un biglietto di ingresso che sfiora i 10 Euro fa girare le scatole, diciamocelo. Per giunta, gli espositori pagano lo spazio una cifra spropositata.
E infatti non c'era molta gente, nè molti espositori.

Per giunta, si paga di più per avere meno.
Domenica 13 febbraio ho avuto la netta sensazione che questa Fiera abbia fatto il suo corso ormai tempo fa, oggi non è più la più importante. E si vede, purtroppo.

Dicono sia meglio a Bologna e Rimini: proverò a una di queste per la prossima edizione, e lascerò perdere Milano (a meno che l'organizzazione non rinsavisca e abbassi il prezzo del biglietto, ma la vedo dura, comunque, ritornare ai fasti di un tempo - e non è solo colpa di Ebay, secondo me).

Vinilmania è uno dei casi odierni in cui la cultura viene fatta a pezzi da certa burocrazia e da squali assetati di soldi (mi riferisco ai proprietari delle strutture, che magari hanno alzato i prezzi alle stelle per l'affitto dei luoghi di cui sopra).
Lo stesso giorno, c'era anche il mercatino denominato Brocantage, facilmente accessibile da un passaggio posto dietro il chioschetto-bar (che, va detto, rilasciava uno scontrino ogni 10 clienti).
Ma ero talmente stufo di stare lì (e anche infreddolito) che non mi è passato minimamente per la testa di andare a farci un salto.
Insomma, sono un collezionista di vinile anche io, e abito in zona Milano, ma credo che con Vinilamania ho chiuso definitivamente.

Un peccato.

domenica 23 gennaio 2011

Vizi (senza apparenti virtù) di famiglia


Nelle ultime ore si sta osservando un fenomeno a cui la politica scellerata e sciatta (per dire poco) di questi ultimi tempi ci sta preoccupatamente abituando: l'evidenza nel supportare questo o quello solo per partito preso.
Nel nostro caso, si parla di una famiglia: avete capito, la famiglia Berlusconi.
Nello specifico, oggi andiamo a parlare della capo azienda di Mondadori, Marina Berlusconi.
Io non voglio fare come tanti altri che danno addosso al nostro Premier per hobby o perchè è antipatico.
Io cerco di arrivare a una soluzione ragionata.
Per questo mi ha fatto un pò sorridere che Marina, alla notizia che Roberto Saviano, laureato "honoris causa" a Genova, abbia avuto da ridire sulla dedica che quest'ultimo ha reso pubblica: "Dedico questa laurea a tre magistrati: alla Boccassini, a Sangermano e a Forno, che in questi giorni stanno vivendo giornate complicate solo per aver fatto il loro lavoro di giustizia".
E' chiaro che lui si riferisce allo scandalo che vede imputati il nostro Premier (74 anni mentre scrivo) che se la fa (e da troppo tempo) con ragazzine più piccole di lui.
Sebbene io creda che questa, nel "circolo dei potenti" non sia una novità, denota la mancanza di furbizia di B.: lui si è fatto beccare, perchè non è un bravo politico. E non ha abbastanza amici leali, secondo me.
Capita quindi di notare la stessa mancanza di furbizia, evidentemente di famiglia, nel momento in cui Marina Berlusconi rilascia questa dichiarazione:
"Mi fa letteralmente orrore che una persona come Roberto Saviano, che ha sempre dichiarato di voler dedicare ogni sua energia alla battaglia per il rispetto della libertà, della dignità delle persone e della legalità, sia arrivata a calpestare e di conseguenza a rinnegare tutto quello per cui ha sempre proclamato di battersi. Il 'mestiere di giustizia' come lo chiama Saviano, e coloro che sono chiamati ad esercitarlo non dovrebbero avere nulla a che vedere con la persecuzione personale e il fondamentalismo politico che questa vicenda mette invece con spudorata evidenza sotto gli occhi di tutti".
Capito?
Una dichiarazione di famiglia: per come sono fatto io, avrei tenuto la bocca chiusa.
Perchè questo fa capire con quali mezzi la Berlusconi sia a capo di Mondadori e Fininvest - sicuramente non solo per "meritocrazia" (una parola brutta, ma che indica quando i risultati si ottengono per meriti personali, una cosa cancellata momentaneamente da questo esecutivo nei confronti della granparte dei lavoratori italiani).
E sottolinea la furbizia, anch'essa di famiglia.
E una buona percentuale di intelligenza, soffocata però dall'arroganza e la presunzione tipiche della famiglia da cui proviene.
Una famiglia che, al momento, vede il suo primo rappresentante anche a capo del nostro Paese.
Rendiamoci conto.

mercoledì 16 settembre 2009

Potere alla parola(ccia)

Penso che coloro che occupano posizioni di potere in uno Stato democratico (...ma sarà ancora vero?), debba fungere da modello e da esempio per tutti.

In giro, da qualche tempo, noto una sempre più crescente sciatterìa intellettuale: mi duole dirlo, ma è così.
Gli esempi a cui ci ha abituato il nostro Presidente del Consiglio rispecchiano un pò questo andazzo: infatti, ha dato del "coglione" a molti in passato, e lo hanno votato.
Ora è il turno del "farabutto": ma vuoi vedere che non ce lo togliamo più di torno?

sabato 30 maggio 2009

Il nostro primo ministro. Che probabilmente molti, in Europa, invidiano

Se si leggono i giornali in questo periodo si legge dell'attacco di Berlusconi ai magistrati, rei di essere "eversivi della sinistra".
Qualcuno potrà dire "Questo non ha capito un c****".
La verità è che siamo noi a non aver capito un C****.
Lo stile è noto: giacchè gli italiani che hanno votato quest'uomo, che si sta togliendo diversi sassolini dalle scarpe (con un paio di scarpe piuttosto nuovo, di marca Lodo Alfano), lo ascoltano, lui lancia proclami.
Pensa, da buon pubblicista qual'è: "Non tutto andrà perduto".
Il fatto è che oltre il 50% degli italiani gli dà ragione.
Io sono uno di quelli, invece, che vorrebbe andare a vivere in un Paese un pò più civile, non così esposto a scandali da parte del suo Premier.
Ora c'è la notizia delle foto del party in Sardegna, dove non è dato sapere il contenuto delle suddette foto: perquisizioni in casa del fotografo, etc...
Mi ricorda un certo modo di fare, che andava molto di moda 60 anni fa.
Ma è evidente che molti (ma non tutti, beninteso) italiani sognano un ritorno di una certa linea di pensiero: come a dire "Fondamentalmente, a noi del progresso non importa nulla: basta che abbiamo da mangiare e bere a pranzo e cena".

Beh, complimenti.
Io non mi unisco al coro: il Mondo è andato avanti, l'Italia mi sembra oggi un avamposto dei valori provinciali a ogni costo.
Consoliamoci: probabilmente non siamo gli unici.